martedì, dicembre 26, 2006



Auguri!!!


Auguri a:
Al mio mac,Al mio iPod,Maria Teresa,Mamma & Papà,Michele & Maria,Enrico & Roberta,Antonio & Claudia,Valeria & Antonio,Giovanni & Ylenia,
Fiorella & Antonio,Daniele & Federica,Luca,Giordano,Vittorio,Francesco & Elisa,

Gianni,Cosimo,Paolo,Valentina,Alessandro,Ilario,Andrea,
Lele,Annalisa,Alessandro,Marcello,

Fausto,Luigi,LuiginoSergio,Ilario,alla Rete,al mare,
ai miei sogni....





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giovedì, dicembre 14, 2006

La rete è al collasso.... L'internet italiana è in ginocchio.. Tutta colpa dei virus

Da alcuni giorni irraggiungibili alcuni siti,si naviga a singhiiozzo..Ecco perchè e come agire

La notizia è presa da PuntoInformatico.com penso che ci potrà essere d'aiuto

L'internet italiana è in ginocchio: sono giorni di malcontento, di proteste che affollano forum e gruppi di discussione. Problemi a navigare sui siti, pagine che non si aprono o lo fanno dopo minuti di attesa. Decine di tentativi prima di inviare una e-mail. Il tutto sembra avvenire ovunque in Italia e con i principali operatori. "È vero, ma non è colpa nostra: la causa è un'epidemia di malware, spyware e adware che sta colpendo i server Dns di tutti gli operatori", dicono da Telecom Italia. Tradotto: molti utenti hanno computer infetti da file cattivi, parenti dei virus informatici: spyware e adware, appunto. File che generano traffico all'insaputa degli stessi utenti, aprendo connessioni con altri computer, inviando e-mail. Lo fanno di solito a scopi di marketing, per monitorare le abitudini di navigazione degli utenti o per inondarli di pubblicità. In questo moto, intasano con un surplus di richieste i server Dns degli operatori.

I Dns sono come le rubriche telefoniche del web. I computer le consultano ogni volta che l'utente digita l'indirizzo di un sito web su un browser o usa un altro servizio internet basato su un nome a dominio, come la posta elettronica. I Dns danno al computer la direzione giusta per raggiungere il computer che può fornire quel servizio, in base al nome a dominio digitato (per esempio si raggiunge così il computer dove è collocato il sito web richiesto). Ma se ci sono troppi computer che vogliono consultare queste rubriche, perché manipolati da spyware e adware, è ovvio che il traffico sul web diventa come sulle autostrade durante l'esodo di agosto: a rilento, a passo d'uomo o proprio bloccato.
Per citare solo le proteste di ieri e di oggi: "E' il quarto giorno che l'Adsl è collassata. Per mandare un e-mail occorrono 20 tentativi e tutto il resto è fermo come un sasso. Il problema interessa un intero Paese e perfino le banche hanno problemi con le linee dati", scrive su un gruppo di discussione un utente umbro. "Da qualche giorno fatico a navigare, due volte su tre non apre le pagine e anche la posta ha problemi", aggiunge Andrea S. "Sembra un problema nazionale perché ho lo stesso a Napoli", conferma un utente che si firma Samanta. "Da un paio di giorni ho enormi problemi con la connessione... a volte lentissima, a volte non apre neppure i siti più comuni (Google)", scrive un utente da Genova.

La cosa sta dando parecchio fastidio, quindi, a utenti e aziende. "Siamo già intervenuti con contromisure sui nostri server, ma potrebbero esserci ancora problemi in alcune zone", dicono da Telecom.

Eppure la soluzione è a portata di mano: basta riconfigurare le opzioni Dns sul proprio computer. Facile, anche se l'utente comune non lo sa. Su Windows, bisogna cliccare su Start/Impostazioni/Pannello di Controllo e poi entrare in Connessioni di rete. Qui cliccare con il tasto destro sul nome della connessione in uso, poi su Proprietà (dal menu che appare) e, nella nuova finestra, selezionare Protocollo Internet (TCP/IP) e clic su Proprietà. Il consiglio è attivare l'opzione Utilizza i seguenti indirizzi server DNS. A questo punto si possono usare gli Open Dns (http://www.opendns.com). A differenza degli altri Dns, quelli Open non sono gestiti da nessun operatore in particolare ma sono distribuiti sul territorio e hanno anche funzioni aggiuntive: avvisano se l'utente è finito su un sito-truffa. Per usare gli Open Dns bisogna compilare quei campi con questi numeri: 208.67.222.222 (DNS primario) e 208.67.220.220 (DNS secondario). Così ci si emancipa dai problemi che a periodi possono colpire i Dns italiani.

FranceschinoPower

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martedì, dicembre 12, 2006

P2P, non chiamateci pirati


La manifestazione di Milano ha ottenuto l'adesione delle comunità online e di alcuni soggetti politici: un corteo per chiedere al Governo di legalizzare lo scambio senza fini di lucro di file protetti da diritto d'autore

C'è soddisfazione nelle parole con cui gli organizzatori ne parlano a Punto Informatico: nel capoluogo lombardo domenica scorsa si è tenuta la prima manifestazione di piazza contro la normativa antip2p italiana, la famigerata Legge Urbani, un'occasione per sottolineare pubblicamente che scambiare file protetti da diritto d'autore non significa rubare se lo si fa senza fini di lucro.

All'evento organizzato da Scambio Etico hanno aderito molte diverse realtà Internet, utenti e soggetti politici. Oltre alla presenza di alcuni radicali ha partecipato anche la Sinistra giovanile della Lombardia. Una partecipazione che ha consentito ai promotori di accedere ai locali di una sede DS di cui hanno accesso d'uso per tenere come da programma l'assemblea costituente di Scambio Etico, associazione che intende contribuire a riavviare il dibattito sul futuro del diritto d'autore nell'era digitale.

Altre immagini dell'evento milanese sono disponibili su Colombo. Un video della manifestazione realizzato da PCpiùfacile è stato invece pubblicato su YouTube

Immagini
Video


FranceschinoPower

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lunedì, dicembre 11, 2006

La rivoluzione dei collegamenti senza fili. Negli Usa accesso libero, l’Italia in ritardo


L’articolo che segue è stato preso dal Corriere della Sera ed è stato scritto da Beppe Severgnini.
Ve lo propongo perchè mi sembra abbastanza interessante.

Girano per Milano in auto, tre o quattro ragazzi insieme, col computer sulle ginocchia
. Quando trovano una rete wireless non protetta — e sono molte! — s’attaccano a internet: scaricano, spediscono, lavorano. Illegale, probabilmente: chiamateli «Wi-Filibustieri», se volete. Ma provate a pensare se, in quelle scorribande notturne, non è nascosta una lezione. Usando fantasia e tecnologia, l’Italia arrugginita forse può sbloccarsi un po’. Iniziamo da capo, così può seguirci anche chi sa poco di computer. «Wireless» vuol dire «senza fili»: un sistema di comunicazione tra dispositivi elettronici che usa onde radio a bassa potenza, e non ha bisogno di cavi. In questo modo i computer (quasi tutti, ormai) possono accedere a Internet facilmente, continuamente e a grande velocità. Basta un punto di accesso (hotspot) collegato a una rete locale (WLAN), ed è fatta. Tra agosto e ottobre ho girato dodici città e università negli Stati Uniti: vi assicuro che la tecnologia wireless sta cambiando la vita, lo studio e il lavoro (undici anni fa, su queste pagine, ripetevo che l’email aveva quel potere: e qualcuno non ci voleva credere). Alberghi, stazioni, aeroporti, luoghi di ritrovo: negli Usa hanno capito che fornire accesso libero alla rete è poco costoso, utile e commercialmente astuto. La catena Starbucks, per esempio, offre connessione wireless a banda larga perché questo porta clienti nei suoi caffè.
La notte, i colleges americani — da Princeton al Vermont, da Yale a Seattle — sono pieni di ragazzi incollati a internet. Andate all’università di Pavia alle due di notte, chiedendo una rete wireless. Se va bene, chiamano la polizia. La bellezza degli antichi cortili sul Ticino è incompatibile con queste novità? E chi l’ha detto? Secondo me, se aprissero di notte, Alessandro Volta scenderebbe dal piedestallo e chiederebbe un portatile. Lo stesso vale per le altre «P Cities» accademiche che il mondo c’invidia: Pisa, Padova, Perugia, Parma, Piacenza. Più avanti è la Bocconi, ma a tutt’oggi—m’informa Mauro Poloni, direttore dei Sistemi informatici —gli impianti wireless sono riservati ai partecipanti ai master Sda (entro gennaio il servizio verrà esteso alla facoltà in via Sarfatti e al Velodromo). L’ingegner Poloni ha una figlia, brava e sveglia, appena rientrata dagli Usa: chieda a lei quant’è semplice laggiù. Voi direte: non possiamo confrontarci con gli Stati Uniti! Bene: allora confrontiamoci con l’India, dove hanno capito che la rete wireless permette di saltare le carenze di infrastrutture (strade insufficienti, città caotiche, reti fisse spesso inesistenti); o con la Scandinavia, dove la tecnologia ha eliminato gli svantaggi della periferia geografica. Poiché come periferia e infrastrutture non siamo messi meglio, perché non tentare soluzioni simili?
Gli italiani hanno voglia di fare, e potrebbero adottare le nuova tecnologia in modo entusiasta, come hanno fatto coi telefoni cellulari. Un’utopia? Forse: ma ditemi cos’altro ci resta. In un’economia bloccata dagli egoismi di gruppo, in cui l’unica novità di successo è stata la fuga di massa (questo, non altro, sono le «medie imprese internazionalizzate » lodate dagli economisti), bisogna inventare qualcosa. Le caratteristiche nazionali— individualismo, intuizione, creatività, socievolezza, ambienti urbani gradevoli — si sposano bene con un sistema che permette di lavorare, produrre, comunicare 24 ore al giorno, dovunque. In Italia oggi ci sono 2.600 hotspot (punti di accesso), ma non bastano. Non solo: salvo eccezioni, sono utilizzabili solo dopo una registrazione. Il decreto Pisanu antiterrorismo (luglio 2005) impone infatti d’identificare tutti gli utenti di una connessione Internet (come se il terrorismo l’avessimo solo noi!). La burocrazia che ne è seguita ha indotto alberghi e luoghi pubblici a lasciar perdere, pensando «Chi ce lo fa fare?». Ve lo dico io, chi ve lo farà fare: la clientela, che chiederà «Avete il wireless? «. In caso di risposta negativa o plateale ignoranza («Uairles?È una cosa che si mangia?»), andrà da un’altra parte. Un’altra difficoltà è legata agli operatori, che considerano il wireless un business come un altro. Telecom, Vodafone e Wind si vantano d’aver moltiplicato i punti d’accesso e lemodalità d’adesione: ma sempre di accesso a pagamento si tratta, e di eventuale, costoso roaming con i partner. Perché Telecom, Vodafone&C non rendono il servizio gratuito? Una prova di generosità potrebbe diventare un segno di lungimiranza, e un piccolo atto di penitenza: l’odioso «costo della ricarica» è un’esclusiva italiana, e ha fruttato agli operatori un miliardo solo nel 2005. Non sarebbe un bel gesto, offrire wireless gratuito per oliare un Paese arrugginito?

FranceschinoPower

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domenica, dicembre 10, 2006

Sparate questo commesso per favore
Sentite questa storia..


Entro in un centro commerciale e mi avvicino ad un commesso del reparto di elettronica chiedendo se hanno accessori per iPod. Il commesso si illumina e mi mostra una bacheca piena di lettori cinesi e simili di MP3 dicendomi:
"Qui troverà tutti gli iPod di tutte le marche che vuole con i relativi accessori. C'è l'iPod della marca X, quello della marca Y, e anche iPod di altre marche meno conosciute".
Lo guardo sbalordito e gli dico che l'iPod è solo quello che fa Apple e lui:
"ma iPod non significa lettore MP3 come una volta Walkman era il nome di qualsiasi lettore a cassette?".....Cosa?
A parte la manifesta ignoranza del commesso noto che ormai il termine iPod è più noto degli stessi modelli... in pratica è entrato nel "Mito"....

Tevac.com

FranceschinoPower

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sabato, dicembre 09, 2006



6°Giornata di Andata

Atletico Sammichele - M.B. Ruffano Volley 1-3

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 5/12/2006

Questa la situazione dopo la 6°giornata di andata

Questa settimana la M.B.Ruffano volley Si ferma per il turno di riposo

Cliccate sulle immagini per ingrandirle

FranceschinoPower

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MacBook VS Macbook with Netpong WiFi

Io ed Antonio ci sfidiamo a Netpog in WiFi.. programmino che in esecuzione sfrutta i sensori di movimento del Mac Book per far muovere la barra..
Figata

domenica, dicembre 03, 2006

Ve lo Presento,si chiama MacBook...

Finalmente riesco farvelo vedere,sono stato abbastanza impegnato a smanetterci sopra tanto da non riuscire a postare neanche le altre notizie...
Ora pero è pronto per mostrarsi...

Fatevi gli occhi..
(non con me naturalmente)








Windows Vista sul mio Macbook


Allora??? Vi Piace???

Dopo la mia prima settimana passata con lui posso dire che è il compagno perfetto...Si è inserito perfettamente nella mia routine quotidiana al computer non facendomi rimpiangere nulla del mio PC ..... anzi....
Ho già provato quasi tutti i programmi della Suite iLife già installata e ci tengo a dire che è tutto spaventosamente intuitivo e facile da usare,è impossibile non riuscire a fare qualcosa anche se si è alle prime armi..Ho provato a creare un sito web,ho condiviso foto,ho creato un filmato,ho creato una presentazione,ho creato un video DVD,ho creato un podcast sia audio che audio e video tutto con il minimo sforzo e senza installare alcun programma esterno..
ah...quasi dimenticavo..ho installato Windows Vista e devo dire che il computer non ne ha quasi risentito..2 Sitemi operativi a perti e tanta velocità...Incredibile credetemi..
Tutti i programmi sono collegati tra di loro e anche installandone esterni tutti si configurano perfettamente con il sitema..
Tutti i miei dispositivi esterni quale:Fotocamera,Telefono,HD Esterno,Lettore di Schede,Hub Usb,PSP,Televisore o 2°Monitor,si sono intergrati perfettamente senza chiedermi nessun driver o installazione....Attacchi e vai...Finalmente ho finito con le rotture di Driver e installazione di dispositivi sbagliate...
Il mio iPod ha fatto i salti gioia quando l'ho collegato..

Insomma era quello che volevo

Persto vi carichero qualche video con qualcosa di più interessante....


FranceschinoPower

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